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Quelle AA.EE.SS, Periodo IV, Austria Ungheria, Pos. 882, Fasc. 43, Fol. 48r - 54r
Interne Nummerierung 2896/36

Zitiervorschlag

Relazione sul movimento "Neuland"; AA.EE.SS, Periodo IV, Austria Ungheria, Pos. 882, Fasc. 43, Fol. 48r - 54r in: Kritische Digitale Edition der Nuntiaturberichte Pius XI. und Österreich. Herausgegeben vom Österreichischen Historischen Institut in Rom, bearbeitet von Bernhard Kronegger. Zugriff:

Regest

Bei diesem Dokument handelt es sich um eine Übersetzung des Briefes „Johannes Maria Gföllner an Eugenio Pacelli, Linz 18.07.1936“ ins Italienische.

Die Übersetzung bleibt im Wesentlichen sehr nahe am deutschen Original. Dennoch ist eine leichte Tendenz erkennbar, gewisse Kritikpunkte durch die Übersetzung zu verstärken und die Gefahr schwerer und dringlicher darzustellen als im Original.

So spricht Gföllner etwa von der Gefahr einer „ausgesprochen unkirchlichen Richtung“, während der Übersetzer daraus die Gefahr einer „accentuata tendenza antiecclesiastica“ also eine "ausgesprochen anti-kirchliche Tendenz" macht. Bezüglich der Marienverehrung spricht Gföllner über eine „reservierte, um nicht zu sagen eine ablehnende Haltung“, während der Übersetzer daraus ein „atteggiamento di ostilità, per non dire perfino di ripulsa“, also eine „feindselige, um nicht zu sagen sogar abstoßende Haltung“ macht. Gföllner lässt maßgebende Kreise sagen „Neuland sei augenblicklich die einzige innerkirchliche Gefahr“, während der Übersetzer dies intensiviert, indem er übersetzt diese Kreise hätten gesagt „‘Neuland‘ è attualmente l’unico pericolo che minacci in Austria la Chiesa dall’interno“ also „Neuland ist die einzige Gefahr die aktuell in Österreich die Kirche von innen bedroht“.

Neuland Katholische Aktion Seelsorge Liturgische Bewegung Innitzer Soziale Frage 


Text

— Folio 48 recto 📄 —
RELAZIONE SUL MOVIMENTO „NEULAND“

In Germania “Neuland” è il nome di un movimento di rinnovamento e di libertà, fondato nel 1914 da signore e signorine, per rinnovare la fede protestante e per la soluzione della questione femminile.

La sede dell’associazione è ad Eisenach (Turingia) e il numero degli aderenti supera il 14 mila.

La promotrice, Guida Diehl, e molte socie collaborano sin dal 1928 al partito nazionalsocialista.

In Austria “Neuland” è un movimento di giovani cattolici, che ha avuto origine dall’associazione studentesca cristiano=tedesca.

Vienna ne è la sede. I membri (più di 1500), maschi e femmine, sono raggruppati in “Gaue” e “Gruppen”, e in parte anche in corporazioni professionali (degli insegnanti dei sacerdoti, dei medici, dei giuristi).

L’anno della fondazione è il 1921. I veri dirigenti ecclesiastici sono due sacerdoti:

Dr. teol. Carlo Rudolf, nato nel 18786, ordinato sacerdote nel 1912; (dal 1914 al 1922……. nel seminario di Vienna), dal 1919 in cura d’anime all’accademia e dal 1922 curato del duomo di S. Stefano.

Egli è fondatore e direttore del segretariato viennese degli studenti, dell’istituto viennese per la cura d’anime adatta al tempo presente, fondatore ed editore di numerose opere e pubblicazioni confacenti alle esoigenze dei tempi.

L’altro sacerdote è il DR; teol. Michele Pfliegler, nato nel 1891, sacerdote nel 1915, già professore di religione in un ginnasio governativo di Vienna ed ora docente alla

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— Folio 49 recto 📄 —

facoltà teologica di Vienna.

Egli è il vero capo e il fondatore spirituale del “Neuland”, e il propugnatore della missione interna per i socialisti, liberi pensatori ed altri traviati, come pure della riorganizzazione della pedagogia religiosa.

Oltre a questi due sacerdoti, c’è un terzo che sta assumendo da un certo tempo, una parte preponderante; il Dr. teol. Mainrado Langhammer, premonstratense del monastero di Jegl (Cecoslovacchia) e professore di religione all’accademia teresiana di Vienna.

Sin dal tempo del Card. Piffl (morto nel 1932) ci furono difficoltà ecclesiastiche col “Neuland”

Un gruppo di aderenti al “Neuland” si presentò al cardinaele per fargli delle rimostranze e per d rgli dei suggerimenti: furono congedati, però e venne loro risposto che dovevano imparare dapprima l’umiltà.

Nuove difficoltà sorsero recentemente.

Al principio del 1936 la direzione del seminario ecclesiastico di Vienna presentò all’Autorità Ecclesiastica Viennese un memorandum, in cui attirava l’attenzione, per mezzo di una dettagliata esposizione, sui pericoli del “Neuland”: Il suo atteggiamento di fronte all’autorità ecclesiastica, di fronte alla devozione alla Madonna, ecc.

In seguito a ciò il “Neuland” fu sospeso e proibito in modo speciale nel seminario diocesano; si promise anche che l’associazione dei sacerdoti aderenti al “Neuland” sarebbe stata sciolta; associazione che sussiste veramente più per la comunanza delle idee che per il vincolo di uno statuto.

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Pare che essi si presentino così: “N.N. Neulànderpriester” (prete del “Neuland”, e basta ciò per dare l’impressione di un certo separatismo.

La sospensione, avvenuta immediatamente prima dell’assemblea generale del “Neuland”, fece dapprima una grande impressione; ma poco dopo, essendo state presentate all’autorità Ecclesiastiche delle giustificazioni, si ebbe per conseguenza che l’associazione non venne sciolta, mentre rimase in vigore il solo divieto per il seminario diocesano

Nella quaresima fu subito organizzato un corso di predicazioni quaresimali per gli aderenti al “Neuland” nella chiesa dei Minori; in queste conferenze = a quanto pare = si sarebbero confutati le osservazioni fatte al “Neuland” e si sarebbe compiuta una certa chiarificazione.

Sembrò strano che si tenessero in una pubblica chiesa conferenze per i membri del “Neuland”, mentre essi erano stati separati dagli altri fedeli.

Nel maggio di quest’anno si venne infine ad una completa riabilitazione del “Neuland” e al suo inquadramento nellazione cattolica.

La facoltà teologica di Vienna se ne meravigliò altamente e, in occasione di una riunione della facoltà, espresse il suo stupore, dato che, del resto, tutta la facoltà si mantiene in un atteggiamento di grande secetticismo verso il movimento “Neuland”.

Da allora le voci di malcontento e di disgusto non sono cessate fra il clero dell’arcidiocesi di Vienna, perché la maggior parte di esso respinge il movimento “Neuland”.

Anzi, da quanto si dice parecchi decanati hanno indirizzato al signor Cardinale Innitzer la preghiera di non in=

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viare loro come cappellano dei sacerdoti aderenti al “Neuland”.

Da Vienna il “Neuland” si è insinuato in altre diocesi austriache, quantunque in misura più ristretta.

Non si può negare che un gran numero di persone ricche di nobili idealità, agisce attivamente nel movimento “Neuland”; anche i tre sacerdoti suddetti sono, del resto, preti virtuosi e zelanti; il rev. Pfliegler , da quando è diventato docente universitario, si è un po' ritirato dal movimento.

La menzionata agilità si spiega dal carattere fondamentale del “Neuland”, che vuol essere fondamentalmente un movimento dinamico che prende interesse a tutte le correnti dei nostri tempi; alle quali in tanto esso aderisce, in quanto è evidentemente ammissibile che lo possa fare.

In contrapposto a ciò il “Neuland” tien conto troppo poco dei principii statistici, non ha innanzi agli occhi nessuna chiara finalità, vede dovunque soltanto determinati valori politici, esamina invece le ragioni delle pericolose tendenze spirituali, fa perciò anche facilmente delle ammissioni che lasciano perplessi, e manifesta, in massima una certa nebulosità di pensiero, la quale esercita sulla gioventù un’influenza che impensierisce.

Ne segue che, per esempio, al tempo dell’ascesa del socialismo, una buona parte degli aderenti al “Neuland” si fece socialista, mentre più tardi=▯▯▯▯▯ com’è noto= passò nelle file dei nazionalsocialisti.

Un’altra caratteristica sfavorevole è un’accentuata inclinazione al soggettivismo, alla cosidetta “esperienza”, e quindi una notievole presunzione = per non usare un’espressione più forte = in modo che i membri del “Neuland” si

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Considerano come i soli cresciuti in un ambiente spirituale che sanno di dominare.

Perciò non senza ragione si rinfacciano loro arroganza e presunzione.

Gli aderenti al “Neuland” sottolineano poi il concetto dell’autoritarismo, venendo così a mettere da parte l’”autorità” ecclesiastica, che sono disposti a seguire in tanto, in quanto viene incontro alle loro idee e tendenze soggettive.

Si sono addirittura spinti fino a questa dichiarazione: “se la chiesa dovesse una volta proclamare la mediazione di Maria per l’acquisto della grazia quale dottrina della Chiesa, essi sarebbero costretti di rinnegarla”.

Essi assumono, anzi, nei riguardi della devozione mariana un atteggiamento di ostilità, per non dire perfino di ripulsa, e precisamente per quanto concerne il santo rosario, che sembra loro troppo poco “cristocentrico”.

Nel movimento liturgico esagerato essi segnalano quasi unicamente l’”idea cristicentrica” nella Messa e nelle pratiche di pietà, e non vogliono perciò ammettere durante la Messa la recita del santo rosario.

Sopratutto, poi, essi promuovono la vita cristiana servendosi quasi esclusivamente del movimento liturgico, alimentato in Austria, col massimo favore, con un zelo, anzi, formalista con uno spirito riformatore e spesso con forme eccentriche, dal monastero degli agostiniani di Klosternenburg presso Vienna.

La Chiesa apparisce loro, in modo predominante, come la “La Chiesa della grazia”, come se la Chiesa, al pari di qualsiasi società umana, non dovesse avere anche una

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struttura ben organizzata.

La gerarchia non è per loro al primo posto, ma la persona, soggetto vivente, gagliardo.

Gravi difficoltà sussistono anche fra l’Ordinariato arcivescovile di Vienna e il “Neuland”, rispettivamente il “Seelsorgerinstitut” (istituto per i curatori d’anime organizzato secondo lo spirito del “Neuland”.

Questo istituto, infatti, si assume o compie funzioni che sono di competenza dell’Ordinariato.

Sotto a questo governo collaterale soffre specialmente il Vescovo Ausiliare Kamprath.

Si forma così, per mezzo del “Neuland”, uno scisma formale nel clero dellarcidiocesi di Vienna, il quale rifiuta del resto le buone esortazioni anche per il semplice fatto che provengono dal Dr. Rudolf, il direttore spirituale del “Neuland”.

Questo movimento diventa così una specie di “Chiesa nella Chiesa” o di “Stato nello Stato” con un carattere spiccatamente separatista?

I suoi aderenti, poi, lavorano con tutti i mezzi e con tutte le forze perché la loro tendenza si affermi: cercano perciò di occupare con persone del loro movimento i posti di maggior influenza, per esempio le cattedre di religione nelle scuole medie, per ottenere le quali vengono favoriti dall’influente appoggio di un signore del ministero, egli pure socio del “Neuland”.

Veramente ora nel seminario diocesano gli alunni si conformano al divieto del “Neuland”, ma soltanto se vi sono costretti; tacitamente essi simpatizzano tiuttora con questa tendenza e sono decisi di aderirvi in seguito per ot=

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tenere posti migliori e di maggiore influenza.

Si rende difficile così una retta formazione del giovane clero.

Indirettamente, poi, il “Neuland” ha influito anche sull’azione cattolica viennese per mezzo del suo spirito decisivo, mettendola in una situazione che può difficilmente corrispondere alle intenzioni della Sede Apostolica.

Ne consegue che il clero evita spesso questo genere di azione cattolica, che esagera nel mettere in rilievo il movimento liturgico, e perciò non vi coopera.

Se, perciò, il “Neuland” si sviluppa ulteriormente in questo senso non vixx è escluso il pericolo di un’accentuata tendenzaanticlerixxxxxxxxx antiecclesiastica.

Negli ambienti competenti si dice che il “Neuland” è attualmente l’unico pericolo che minacci in Austria la Chiesa dall’interno.

La S. Sede dovrebbe proibire direttamente in Austria tutto il movimento “Neuland” e quanto prima tanto meglio altrimenti ne verrebbe col tempo un danno veramente grave.

D’altronde è grande l’influenza che esercita negli ambienti ecclesiastici il Dr. Rudolf.

Se si riuscisse in primo luogo a tenere lontano questo signore dall’”Entourage” di Sua Eminenza il Card. Innitzer e ad eliminarone l’influenza, sarebbe evitato in parte il pericolo del “Neuland” e foresse sarebbe del tutto sconggiurato.

La definitiva eliminazione non si potrebbe però ottenere che per mezzo di una proibizione di massima.

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