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Beschreibung
Autor Alois Hudal
Art des Dokuments BriefBerichtTelegrammArchivsnotizProvvistaPro MemoriaÜbersetzung
Ausführung maschinenschriftlichhandschriftlichgesetzt
Status des Dokuments ReinschriftKonzeptAbschrift
Quelle AA.EE.SS., Periodo IV, Austria Ungheria, Pos. 883, Fasc. 44, Fol. 32r+v - 33r+v
Interne Nummerierung 2836/33

Zitiervorschlag

Note von Mons. Hudal, Rom 05.10.1933; AA.EE.SS., Periodo IV, Austria Ungheria, Pos. 883, Fasc. 44, Fol. 32r+v - 33r+v in: Kritische Digitale Edition der Nuntiaturberichte Pius XI. und Österreich. Herausgegeben vom Österreichischen Historischen Institut in Rom, bearbeitet von Bernhard Kronegger. Zugriff:

Regest

Bischof Alois Hudal nimmt zum Memorandum der österreichischen Bischöfe bezüglich der politischen und kirchlichen Lage in Österreich und des Nationalsozialismus Stellung. Er unterstützt die gegenwärtige Haltung des Episkopats zur Regierung von Bundeskanzler Engelbert Dollfuß und betont die Notwendigkeit eines entschiedenen Widerstands gegen den Nationalsozialismus, den er als existenzielle Bedrohung für das katholische Leben in Österreich betrachtet. Hudal warnt davor, dass ein nationalsozialistisches Regime die katholische Elite aus öffentlichen Ämtern verdrängen und den Katholizismus aus der Öffentlichkeit in die Sakristei zurückdrängen würde.

Hudal betont das unter den Gläubigen durch den Abschluss des Reichskonkordats 1933 Verwirrung entstanden sei, da es den Eindruck erwecke, dass die Kirche in Deutschland mit dem NS-Regime kooperiere, während die österreichische Kirche es bekämpfe. Dies stelle einen Widerspruch dar, der die Glaubwürdigkeit des Episkopats untergrabe. Hudal fordert daher eine unmissverständliche, feierliche Verurteilung der Grundirrtümer des Nationalsozialismus durch den Hl. Stuhl, insbesondere den Rassismus, die behauptete Überlegenheit der arischen Rasse, die Nationalisierung der Religion, die antisemitische Ideologie und die Ablehnung des Alten Testaments.

Als konkreten Schritt empfiehlt er Alfred Rosenbergs Werk „Der Mythus des 20. Jahrhunderts“ auf den Index zu setzen, da es als ideologische Grundlage des Nationalsozialismus diene und in Hitlerjugend-Organisationen zur Indoktrinierung genutzt werde. Er warnt, dass das NS-Regime langfristig eine antirömische, neogermanische Staatsreligion etablieren wolle und daher keine langfristige Koexistenz mit der katholischen Kirche möglich sei.

Abschließend spricht sich Hudal nochmals für eine klare Verurteilung dieser Irrtümer durch den Hl. Stuhl aus, und fordert gegebenenfalls auch kirchliche Zensurmaßnahmen gegen katholische Anhänger des Nationalsozialismus zu verhängen. Er betont, dass der Nationalsozialismus trotz äußerer Ähnlichkeiten mit dem italienischen Faschismus im Kern eine protestantisch geprägte Ideologie sei, die in ihrem Wesen nach antikatholisch wäre.

Nationalsozialismus Dollfuß Konkordat Katholische Aktion Verfassungsreform Soziale Frage Antisemitismus 


Text

voto d. Mons. Hudal OSSERVAZIONI.

Il promemoria degli Eccmi Vescovi Austriaci che descrive con ogni sincerità la situazione attuale politica ed ecclesiastico – politicoa in Austria, finisce con 2 domande,:

  • I.) che la Santa Sede dia direttive chiare per la posizione dell’Episcopato Austriaco in confronto al Governo attuale del Cancelliere Dollfuss, se la posizione fin adesso mantenuta sia giusta o se forse fosse necessario di cambiarla.
  • II.) Che la Santa Sede condanni solennamente gli errori fondamentali del Nazionalismo.

Per il primo:

Secondo il mio modesto parere l’attuale posizione dell’Episcopato Austriaco in confronto al Governo del Cancelliere Dollfuss è quello che UNICAMENTE è possibile. Il Governo attuale ha mostrato con parole e fatti ripetutamente un sentimento cosi profondo cattolico e pieno delle dottrine contenute nelle ultime encicliche del Santo Padre che forse dai tempi di Windhorst e O’Conell non hanno più parlato uomini responsabili dello Stato in un modo talmente fermo nei principii cattolici. Un cambiamento politico del Governo attuale, diciamo per elezione, in favore del NS sarebbe unea SCONFITTA ENORME del Cattolicesimo in Austria. I partigiani del NS in Austria sono nella maggioranza cattolici non più praticanti, apostati e dal protestantismo infettati. La prima conseguenza di un Governo NS in Austria sarà che si manderà via da tutte le posizioni nello Stato i fedeli accademici cattolici per sostituirli con persone liberali. L’esempio come nella Rhenania e in Baviera dapertutto si nominava solamente protestantoi dove prima erano impiegati cattolici è una lezione troppo chiara anche per l’Austria. Le conseguenze tristei di un tale cambiamento politico in Austria sarebbero cosi forte, chè anche in nessuna maniera potrebbero essere reparate, - se - supponianmo questo caso – il partito NS in Austria ratificasse o migliorasse il Concordato sottoscritto dal cancelliere Dollfuss. Mancherebbe sempre lo spirito ed il Concordato servirebbe solamente come un paravento e mezzo nelle mani di questi politici per potere piu facilmente ingannare il popolo commune ed il clero sui veri ed ultimi scopi massonici e anticattolici del NS. Il cattolicismo austriaco che come quello in Germania con grandi sacrifici sempre più negli ultimi anni ha sviluppato le sue organizzazioni, fra poco condurebbe solamente più una vita nella sagrestia senza contatto colla vita pubblica. Già adesso i partigiani del NS hanno promosso una propaganda di apostasie dal cattolicismo nelle diocesi di Gurk e Seccovia – che cosa faranno quando un giorno avrebbero tutto l’istrumento

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dello Stato alla sua disposzione, appoggiati in queste tendenze antiromane per il Protestantismo della Germania.?

Cosi devono i Vescovi Austriaci con buona coscienza appoggiare con fermezza e prudenza il Governo attuale senza però di immischiarsi personalmente nella politica. In questo atteggiamento aspettano con ottime ragioni che la Santa Sede approvasse la loro posizione.

Al secondo:

La lettera pastorale dell’Eccmo Vescovo di Linz è senza dubbio eccellente e classica nei principii e nelle sue deduzioni anche oggi nonostante che intanto il NS ha preso il Governo in Germania. Non ha niente perduto dal suo primitivo valore. È parola di un vero Vescovo „qui cognoscit signa temporum“. E‘ cosi potrebbe benissimo servire come modello per una lettera pastorale collettiva dell’Episcopato Austriaco che solamente dovrebbe avere un altro titolo, per esempio = Nazione, patriotismo e la dottrina cristiana =, o „Roma e la nazione“ ecc; basterebbe di accentuare i principii fondamentali senza una propria polemica contro il partito NS.

Però ed adesso vengo al fondo di tutto – questa lettera pastorale presuppone assolutamente una altra cosa che l’Episcopato Austriaco con buone ragioni domanda. Fra tanti cattolici austriaci esiste una confusione dopo che la Santa Sede ha concluso un Concordato coll’attuale Governo NS della Germania. =Molti dicono: In Austria l’Episcopato combatte il partito NS mentre in Germania si fa un Concordato e l’Episcopato Germanico ammonisce i fedeli di collaborare.= I principii del NS sono in Austria le stesse come quelle in Germania. Che la Santa Sede doveva fare un Concordato per salvare almeno quello che si può ancora salvare, la gente commune mai capirà non distinguendo fra partito ed autorità statale. E‘ un momento psicologico di grande importanza e la ragione di una confusione delle anime. Si ha concluso un Concordato con la fiducia che Hitler manterrà la sua promessa data nella prima adunanza del parlamento, ma i fondamenti spirituali del partito non hanno subito nessun cambiamento, sono restati gli stessi come prima del mese di marzo ed il partito (Governo) aspira di infiltrare tutta la gente colla sua idea per formare l’uomo germanico . Queste sono le riflessioni del popolo che devono concuotere tutta l’autorità dei Vescovi se nello stesso momento in Austria combattono il NS mentre in Germania oggi le organizzazioni cattoliche stesse raccomandano una stretta collaborazione – è una contradizione che deve creare un conflitto anche nelle anime dei cattolici fedeli in confronto all’autorità ecclesiastica.

— Folio 33 recto 📄 —

Cosi nella mia coscienza mi sento costretto di proporre come indispensabile e come un sacro dovere che la Santa Sede solennemente tanto presto che possibile condanni gli errori fondamentali del NS prima che l’Episcopato pubblicasse una nuova lettera pastorale sul nazionalismo pagano e cristiano. Tali errori che sono vere eresi ed una peste per la civilizazione e dovrebbero essere condannati nella forma più solenne sono: (per esempio) La dottrina sulla prevalenza e assoluta superiorità della razza ariana su tutte le altre, sulla razza stessa ed il mito del sangue, sulla nazionalizazione della religione, la separazione del Vecchio Testamento dal Nuovo – errore fondamentale di questo partito, l’antisemitismo radicale pieno di ingiustizie ed atti barbari contro molti ebrei, la dottrina che la religione cristiana fu falsificata per il giudaismo ecc, l’assoluta prevalenza dello Stato ecc.

Per condannare queste dottrine che sono il germe di tanti e tanti barbarismi e leggi abominabili del NS in Germania basta però di mettere sul indice dei libri proibiti il famoso libro di Rosenberg “Der Mythos des 20. Jahrhunderts”, München 1932, dal quale si puo dedurre tutti gli errori del partito NS in Germania. Si dovrebbe motivare insieme colla condanna anche la ragione per la stampa internazionale che questo libro è contrario non solamente alla dottrina cristiana e cattolica ma anche ai primitivi principii dell’umanità insegnante niente altro che un paganismo resciuscitato, una idolatria dello Stato e un feticismo della razza (confer l’eccellente articolo allegato del girornale “Mattino” di Napoli). Il libro è inoltre pieno di calunnie contro i Papi come se questi fossero sempre stati nemici dei tedeschi.

Questo libro oggi in Germania è già diffuso in 8 edizioni fra poche settimane e viene sempre più popolarizzato essendo il fondamento per la formazione spirituale della gioventù di Hitler. Lo scopo dell’autore Rosenberg è di formare una nuova religione cristiana libera dal vecchio testamento e essenzioalmente germanico e antiromano. La conseguenza sarà che la prossima generazione in Germania sarà educata con uno spirito nemico alla Santa Sede, pieno di confusione religiosa, tanto più perché la gioventù cattolica sarà costretta di entrare nelle file delle associazzioni giovanili di Hitler. L’Osservatore Romano ha il libro in una recensione subito condannato quando fu pubblicato, anche i Vescovi della Germania domandavano sempre che Hitler apertamente si separi dalle idee e dottrine di questo autore, però il partito non ha fatto mai qualcosa di serio, si trovano tutte queste idee anche nel libro che Hitler stesso ha pubblicato “La mia lotta” solamente in quanto alla religione cristiana lui sembra di essere un puo più giusto.

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— Folio 33 verso 🔄 —

Il partito NS non ha fatto niente per rifiutare queste eresie di Rosenberg ma ha nominato l’autore come proprio ispiratore del programma educativo del NS.

Senza una condanna solenne di questi errori fondamentali dalla parte della Santa Sede chiaramento avanti tutto il mondo che con grande sodisfazione vedera che la suprema autorità morale del mondo ha il corraggio di condannare tutto che è contrario ai sani principii, mi pare che una nuova lettera pastorale dell’Episcopato non solamente sara superflua ma direttamente nociva per la religione cattolica in Austria. La confusione crescera sempre più. Se dopo la condanna del libro per il Sant’Offizio e per uana solenne enunziazione del Santo Padre eventualmente in occasione del prossimo Concistorio il partito NS non cambiarà queste idee che lentamente rovineranno tutta la gioventù ctattolica in Germania e Austria, allora mi pare di essere venuto il momento per comminciare una chiara separazione eventualmente con censure ecclesiastiche fra i veri cattolici e quelli che nessuno può più salvare.

Il NS nella sua sostanza non si p▯▯ equiperare al fascismo in Italia. Il NS è essenzialmente nato dal Protestantismo e restera quello che era dall’inizio. Mentre in Italia poteva il Cattolicismo in molti luoghi avere una nuova rinascita, dappertutto dove il NS il suo vero carattere con i suoi principii poteva sviluppare verra come conseguenza la morte del Cattolicismo – fra questi due la pace non puo avere una durata lunga, forse un armistizio ma la lotta è inevitabile se non il NS apertamente si separasse dalle dottrine erronee ed eretiche di Rosenberg.

Roma, il 5 ottobre 1933
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