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822-15-28

Enrico Sibilia an Giuseppe Pizzardo, Wien 25.10.1935

Beschreibung
Autor Enrico Sibilia
Art des Dokuments BriefBerichtTelegrammArchivsnotizProvvistaPro MemoriaÜbersetzung
Ausführung maschinenschriftlichhandschriftlichgesetzt
Status des Dokuments ReinschriftKonzeptAbschrift
Kommunikationsweg
von: Enrico Sibilia - Wien, 25.10.1935
an: Giuseppe Pizzardo - Vatikanstadt
Quelle AA.EE.SS, Periodo IV, Austria Ungheria, Pos. 822, Fasc. 15, Fol. 28r+v - 29r+v
Interne Nummerierung 3765/35
Externe Nummerierung 17.167/875

Zitiervorschlag

Enrico Sibilia an Giuseppe Pizzardo, Wien 25.10.1935; AA.EE.SS, Periodo IV, Austria Ungheria, Pos. 822, Fasc. 15, Fol. 28r+v - 29r+v in: Kritische Digitale Edition der Nuntiaturberichte Pius XI. und Österreich. Herausgegeben vom Österreichischen Historischen Institut in Rom, bearbeitet von Bernhard Kronegger. Zugriff:

Regest

Nuntius Sibilia nimmt Bezug auf das Schreiben N. 3394/35 vom 01.10.1935 und weist darauf hin, dass die darin geäußerten Vorwürfe und Befürchtungen nicht der Realität entsprächen. Der Vorwurf sei gewesen, dass der österreichische Staat in politischen und sozialen Fragen den Enzykliken „Rerum novarum“ und „Quadragesimo Anno“ widersprechende Prinzipien anwende, was besonders den katholischen Arbeitern schade. Die Befürchtung sei gewesen, dass der radikal linksliberale Flügel der Heimwehren im Gewerkschaftsbund die Überhand über die Katholiken bekomme. Dies habe sich mit der Kabinettsänderung und der Ernennung von Joseph Dobretsberger, einem beispielhaften Katholiken mit ausgeprägtem sozialem Gewissen, zum Sozialminister erledigt. Mit der Entfernung von Major Fey dem Hauptvertreter des „radikal linksliberalen Flügels“ der Heimwehren aus der Regierung, habe sich auch die Furcht vor der Errichtung einer Diktatur durch diesen Flügel erübrigt. Zu dem komme hinzu, dass mit der Regierungsmaßnahme vom 17.10.1935 alle bewaffneten Freiwilligenorganisationen zur „Freiwilligen Miliz – Österreichischer Heimatschutz“ unter der Führung von Fürst Starhemberg fusioniert worden seien. Damit könne kein Zweifel an der Absicht der Regierung bestehen, zu verhindern, dass Extremisten in Österreich die Oberhand gewinnen.

Innenpolitik Rerum novarum Quadragesimo anno Heimwehr Joseph Dobretsberger Emil Fey 


Text

— Folio 28 recto 📄 —
Oggetto: Circa l’acchiuso esposto

Eccellenza Reverendissima,

Circa l’esposto, trasmessomi dalla Eccellenza Vostra Reverendissima col pregiato foglio del 1° c. m. N. 3394/35, che qui acchiuso ritorno, dal titolo “Die sozialpolitische Lage in Oesterreich und die katholische Arbeiterschaft”, dopo attento esame del medesimo ed assunte sicure recentissime informazioni al riguardo, mi è grato il dovere di riferirLe che i rimproveri ed i timori in esso manifestati, non corrispondono certamente a verità, essendo inspirati, più che da una chiara visione dei fatti, da un pessimismo di chi dà prova di non essere libero da quella vecchia mentalità degli antichi partiti politici.

Essenzialmente essi possono ridursi a due:

  • 1°) Rimprovero alla Stato austriaco “cristiano” di applicare, in materia politico-sociale, principii e metodi contrarii a quelli stabiliti dalle sublimi Encicliche “rerum Novarum” e “Quadragesimo Anno”, con danno degli operai, specialmente cattolici, i quali, secondo l’autore, fin’ora attenderebbero invano di essere qualche cosa nella vita pubblica austriaca.
  • 2°) Timore che l’ala sinistra radicale liberaleggiante delle “Heimwehren”, onde prendere un sopravvento definitivo su quella cattolica 28
    — Folio 28 verso 🔄 —
    occupare posti nel Gewerkschaftsbund, che sarebbero stati meglio disimpegnati da elementi cattolici; ma tale influenza è ora cessata affatto col rimpasto del Gabinetto Schuschnigg. Il nuovo Ministro della Previdenza Sociale, prof. Giuseppe Dobretsberger, nato n Linz da famiglia cattolica esemplare, è un uomo non solo di profondi sentimenti cattolici, ma anche di scienza sociale soda e cristiana, che merita tutta la confidenza degli operai cristiani.

Il timore poi che l’ala sinistra radicale liberaleggiante delle Heimwehren instauri una dittatura in Austria, non ha fondamento alcuno. Essa non esercitò mai sul “Fronte Patriottico” quella grande influenza che vorrebbe far credere l’esposto: in primo luogo perché la grande maggioranza dei Capi delle Heinwehren nelle rispettive Provincie le era del tutto contraria, e poi perché con l’avvenuto recente rimpasto ministeriale quell’ala ha ricevuto il colpo, direi mortale, venendo a perdere col Maggiore Fey il suo rappresentante principale nel Governo. A tutto ciò aggiungasi che col provvedimento governativo del 17 c.m. tutte le organizzazioni volontarie armate austriache (Heimwehren, Ostmärkische Sturmscharen, Freiheitsbund etc…) sono state fuse in una sola organizzazione di difesa nazionale, la quale prendendo il nome di “Freiwillige Miliz – Oesterreichischer Heimatschutz” (milizia volontaria di difesa patriottica austriaca), sotto la direzione del Principe Starhemberg, dovrà tenersi in istretto contatto con l’esercito propriamente detto. Tale provvedimento, mentre non lascia dubbio alcuno sulle rette intenzioni di questo Governo, dirette ad impedire efficacemente 29

— Folio 29 recto 📄 —
il sopravvento in Austria di elementi estremisti, dà a vedere nello stesso tempo in quale conto debba tenersi la fatua asserzione di un Capo delle Heimwehren, che sembra preoccupi tanto il compilatore dell’esposto, e cioè (pag. 9): “Ancora nel corrente anno si avrà in Austria la vittoria completa delle Heimwehren”.

Con le precise informazioni che antecedono, sono certo che anche l’E.V.R. potrà giudicare qual valore possa darsi all’esposto.

Con i sensi del più devoto ossequio godo raffermarmi
della Eccellenza Vostra Reverendissima
devotissimo Servitore

Enrico Arciv. Di Side
Nunzio Apostolico

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